3a BORSA INTERNAZIONALE
SITI PATRIMONIO MONDIALE

Presentazione

Sarà l’imponente e bellissimo Castello del Catajo, a Battaglia Terme, in provincia di Padova, a ospitare la terza edizione della Borsa Internazionale del Turismo Siti Patrimonio Mondiale, dal 28 al 30 maggio prossimo.

Dopo le prime due edizioni che si sono svolte nell’altrettanto suggestiva sede di CastelBrando, in provincia di Treviso, la borsa si sposta, nel 2025, sui Colli Euganei, con l’obiettivo di celebrare la recente iscrizione dell’area a Riserva della Biosfera MAB UNESCO.

La Borsa Internazionale del Turismo Siti Patrimonio Mondiale 2025 intende, infatti, contribuire a promuovere e far conoscere ancora di più e meglio il territorio dei Colli Euganei e le sue ricchezze sia agli operatori turistici internazionali che ai giornalisti di settore. Per questo, si conferma il consueto format con il workshop b2b riservato agli operatori del settore turistico e l’educational tour sul territorio.

Il 29 maggio, circa 40 selezionati buyer italiani e stranieri, potranno conoscere direttamente e in concreto le proposte turistiche degli operatori veneti e non solo, con un focus specifico sui siti e beni Patrimonio mondiale UNESCO. Nelle altre due giornate, la BISPM offrirà ai suoi ospiti l’opportunità di scoprire i Colli Euganei, con il suo ricco patrimonio di acque termali, il più grande d’Europa, e Verona, città che vanta ben tre beni UNESCO: oltre al suo splendido centro storico, vi sono, infatti, il festival dei giochi tradizionali Tocatì, e l’Opera lirica, beni culturali immateriali UNESCO rispettivamente dal 2022 e dal 2023.

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La Location

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Castello del Catajo

Incastonato nel verde dei colli Euganei, il Castello del Catajo, è considerato una delle dimore storiche più imponenti del territorio. Realizzato a partire dal XVI secolo per volere di Pio Enea I degli Obizzi, che intendeva con esso celebrare i fasti della famiglia, e ampliato dai suoi successori tra il 600 e il 700, il Catajo è una dimora unica, dapprima villa principesca, quindi alloggio militare, cenacolo letterario e, infine, reggia imperiale asburgica.

La costruzione del cosiddetto Castel Vecchio, voluto dallo stesso Pio Enea Obizzi, ebbe luogo tra il 1570 e il 1573, mentre la realizzazione del Castel Nuovo, l’ala più a nord del castello, risale all’800, quando il Catajo, estinti gli Obizzi, era stato ereditato dagli Asburgo d’Este. Furono proprio gli arciduchi di Modena Francesco IV Asburgo - d’Este e Maria Beatrice di Savoia a volere il Castel Nuovo, nel 1838, per accogliervi la corte imperiale austriaca. Alla morte dell’arciduca il castello passò all’erede al trono imperiale Francesco Ferdinando Asburgo - d’Este, ucciso poi a Sarajevo il 28 giugno 1914.

Dal 2016, il castello del Catajo è di proprietà dell’imprenditore padovano Sergio Cervellin, che lo ha restaurato con l’obiettivo di aprirlo al pubblico per visite ed eventi.

All’interno, tra le sue 365 stanze, si può ammirare uno dei cicli di affreschi più belli e meglio conservati delle Ville Venete, che celebra la storia e l’importanza della famiglia Obizzi, realizzato dal pittore Gian Battista Zelotti discepolo di Paolo Veronese. All’esterno, invece, curatissimi giardini con alberi secolari, completano la ricchezza del castello.

Ulteriori informazioni su: castellodelcatajo.it

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